“Prunus Cerasus”

Ben visibile da lontano, in risalto sullo sfondo bianco del cartello che svetta lungo la strada da Torreglia a Luvigliano, campeggia una scritta in latino che attira l’attenzione dei viaggiatori e descrive la piantagione alle sue spalle. All’interno della proprietà di un noto produttore di liquori tanti alberelli di “Prunus Cerasus” piantati in modo ordinato e ben allineati, alti circa tre metri.

“Cerasus…Ciliegia”, facile. Ci arrivo anch’io che non so il latinorum. Che belli i nomi latini di piante e animali, mi fanno scattare uno strano meccanismo di montaggio video, dove le immagini che ho catturato da Cinema e televisione, come ad esempio dal “Nome della Rosa” e gli speciali di SuperQuark, si proiettano mentalmente, a colori, ma con un filtro “grigio-marrone opaco”. Sono consapevole che questo filtro si tratti di una eredità – sbagliata – delle produzioni commerciali, la vita di centinaia di anni fa aveva colori vividi esattamente come i nostri.

Panoramica della cerebro-camera verso una fila di libri rilegati a mano, carrellata veloce su vasetti di vetro scuri con etichette ingiallite, veloce zoom su piccolissimi foglietti scritti a penna d’oca, rotazione a 360° in alte stanze poco illuminate, polverose e dalle pareti scure. Gli ambienti preferiti dagli alchimisti, quindi a me molto cari per certi aspetti. Campo semi totale, campo medio e infine piano americano: fantastici abati medievali, barba bianca, capello sconvolto e dito indice puntato, mi redarguiscono con fare inquisitorio “Prunus Avium!”. Va bene, tranquilli bro, mi pento, non so di cosa, però mi pento, mò me lo segno. 

Le piante di Prunus Cerasus direttamente coltivate all’interno dalla proprietà dell’ Azienda Luxardo

Cerasus è alla radice della parola “cerasuolo”, che è anche il nome di una famosa DOCG sicula (Cerasuolo di Vittoria) come anche di una altrettanto nota DOC abruzzese (Cerasuolo D’Abruzzo) inoltre è uno dei colori codificati per descrivere i vini rosè nella scheda AIS. Ma la ciliegia alla quale stavo pensando, leggendo quel cartello, non corrisponde allo stesso frutto della piantagione. Un “giro” su Google mi ha schiarito le idee senza bisogno di un passaggio nella Culla di Giuda. Avium: ciliegie dolci e croccanti; Cerasus: le sorelle “minori” – intese solo come dimensioni, non di certo come qualità – e che comprendono amarene e marasche.

Parcheggio l’auto davanti alla Luxardo a Torreglia, entro a curiosare il negozio aziendale; a fianco dell’ingresso il Museo, rinnovato ed aggiornato; la famiglia Luxardo ha una lunga storia e una grande tradizione nel modo dei distillati e dei liquori, il museo è la testimonianza tangibile del suo grande lavoro nel corso degli anni. Le avventure industriali e iniziative commerciali a Zara, il successo dei prodotti a base di marasca, i disastri e le distruzioni dopo i bombardamenti del ’43, la fuga da Zara di Giorgio, l’unico superstite di tutta la famiglia sfuggito alle grinfie del sanguinario dittatore Tito… Giorgio ripartirà da zero e rifonderà l’azienda, anni dopo quella tragedia, esattamente da queste terre, riporterà in auge il Marchio e il Maraschino tornerà nuovamente uno dei prodotti di punta in Europa e nel Mondo.

Si respira qualcosa di antico anche in queste stanze, le bottiglie ed i prodotti proposti sono ordinati e luccicanti, le etichette riflettono il design e i font del passato, le grafiche e l’accostamento di colori – che oggi potrei classificare vintage – sono molto piacevoli da vedere. Sono attirato da un nome in particolare, e dal fatto che nella parte basse dell’etichetta si può leggere una scritta in corsivo, la dedica del Vate d’Italia a questo “liquore cupo che alla mensa di Fiume chiamavo Sangue Morlacco”. Subito sopra campeggia la firma Girolamo Luxardo. Dal 1821. Il pensiero va alle avventure di Fiume, al “Comandante di Fiume”, poi corre al Museo dell’Aria a pochi chilometri da dove sono ora e da dove partì il suo raid su Vienna. 

La poesia del Vate d’Italia lungo la passeggiata Viale dell’Amore – verso Villa Draghi – Montegrotto Terme – Padova

Avrei voluto descrivere il Sangue Morlacco a modo mio, però mi devo arrendere alla descrizione che ne dà la stessa Luxardo “il colore è rosso cupo con un profumo intenso ed inebriante di marasche ed un gusto corposo e molto rotondo al palato“.

Francamente non saprei cos’altro aggiungere, è perfetta così, non cambierei una virgola, oltre al fatto che a me piace servito gelido. Fonologia, morfologia e sintassi che definirei musicali, posso scandire questa frase e cantarla a tempo di rock oppure in un tango. Se la scrivesse e cantasse – si fa per dire – uno sbarbo rappettaro pittato in faccia salirebbe alle cronache come il nuovo Tenco. Gli esempi di connubio letteratura-alcool con riferimenti ad uno specifico prodotto sono moltissimi, ma nella maggior parte dei casi sono nati spontaneamente, senza un fine commerciale immediato.

Mi domando se nel mondo del marketing e dei sondaggi, delle scelte comandate dai numeri, oggi sarebbe mai presa in considerazione una intesa tra un poeta e un produttore di distillati e liquori. Avrebbe senso? Come sarebbe interpretata dal pubblico (e dai consumatori) ? Nel mondo del vino e dell’alcool si fa la gara ad accaparrarsi i favori delle star della musica o del cinema, anche a fine carriera. Non mi stupirei un giorno di vedere la dedica di un famoso romanziere in una etichetta. Ma di un poeta? Ma dai, chi se li fila più, i poeti.

 

 

Ogni anno si vendono decine di migliaia di bottiglie di prosecco griffate Kilye Minougue o champagne Lady Gaga, questa faccenda la dice lunga sulle motivazioni all’acquisto. Un poeta moderno sarebbe davvero un altrettanto efficace testimonial? Ci sarebbe prima di tutto da chiedersi se parlando di poeti ormai non intendiamo davvero tutti la stessa cosa. Qualcuno pone sullo stesso piano – considerandoli “nuovi” poeti – gli autori di slogan pubblicitari e frasi ad effetto per siti web, chi disegna frame e gira clip che diventano virali, chi fotografa posti wow. Viaggiano green e mangiano sostenibile, fanno rime baciate spostando gli accenti? Idoli. I più coraggiosi di questi però se devono mettersi in gioco al massimo attraversano le strisce quando il semaforo è giallo. E non muovono un dito se non ci sono i social a raccontarlo, o la claque pronta a scattare al minimo segnale.

Seduto sul divano, cambio canale, telecomando in una mano, calicetto di Sangue Morlacco nell’altra. Che profumo inebriante. E se prendessimo in considerazione almeno i poeti-cantautori ? avrebbero il giusto appeal per convincermi a comprare una bottiglia, a farmi sentire figo se ordino quel prodotto ? Cantautori-poeti, però, sono anche loro in disarmo… quelli che hanno mantenuto coerenza e indipendenza non se la passano nemmeno tanto bene o sono caduti nel dimenticatoio. O sono morti e nemmeno lo sappiamo. Altri si sono venduti l’anima, comprato la villa, e con il conto in banca milionario vanno a dare lezioni di vita ai poveracci. Forse ci siamo, ecco, forse uno di questi potrebbe andare bene. Purtroppo. Ho finito il Sangue Morlacco, in TV compare un tipo che – ai miei occhi – è vestito come un citrullo e truccato da carnevale; pazienza, libero di fare quello che gli pare. Però ha un microfono in mano e una pistola disegnata sulla faccia, si muove a scatti, sembra un automa come va di moda nelle gang, punta la mano con pollice e indice a formare una elle verso la telecamera. Il presentatore lo aveva descritto come un poeta, un eroe dei nostri tempi. Spengo, e buonanotte ai suonatori.

Un fregio decorativo delle colonne della terrazza di Villa dei Vescovi a Luvigliano – Padova

Gli stessi alberelli di Prunus Cerasus – come quelli che che vedete nel recinto della Luxardo – sono stati piantati anche nel giardino della stupenda Villa Vescovi di Luvigliano:

84 piante, a ridosso dei vigneti.

https://www.treccani.it/enciclopedia/impresa-di-fiume_%28Dizionario-di-Storia%29/

https://it.wikipedia.org/wiki/Prunus_cerasus

https://fondoambiente.it/luoghi/villa-dei-vescovi

Se l’articolo ti è piaciuto puoi esprimere il tuo gradimento e seguirci tramite la pagina social degli Alkimysty.

https://www.facebook.com/Alkimysty/

Davide Moressa

Davide Moressa  ”Alien” - Sommelier appassionato di Vino e del mondo che lo circonda -  Se mi volete contattare scrivete a davidemoressa@tiscali.it

More Reading

Post navigation